Postura e smart-working: 5 consigli per migliorarla

Lo smart-working consente di ottenere numerosi vantaggi, come la possibilità di conciliare al meglio vita privata e professionale, oppure il risparmio notevole dovuto alla diminuzione degli spostamenti e dei pasti fuori casa.

Tuttavia, dobbiamo considerare anche il risvolto della medaglia. Infatti, oltre a problematiche segnalate dall’Unione Europea, come il rischio di burnout, abbiamo anche delle problematiche posturali che spesso non vengono prese abbastanza in considerazione.

Insomma, tutti coloro che lavorano al computer spesso tengono una postura scorretta. Se uniamo a questo la possibilità di lavorare dalla propria abitazione, può capitare che il lavoratore scelga posti meno comodi rispetto alla scrivania.

Se sei un lavoratore in smart-working rispondi a questa domanda: hai mai lavorato dal tuo letto? Ebbene, se nel tuo caso la risposta è negativa, complimenti. Infatti, sono moltissimi i lavoratori che decidono di svolgere le loro attività comodamente nel loro letto, oppure in posizioni davvero scomode.

Per questo motivo oggi vogliamo fornirti alcuni consigli su come migliorare la tua postura quando lavori al computer, in particolare quando svolgi le tue attività da remoto.

#1: A quale altezza dev’essere il monitor rispetto agli occhi?

Come avrai capito, abbiamo deciso di fornirti una guida chiara che possa aiutarti nella gestione della tua postura quando lavori al computer. Ora andiamo ad analizzare quali sono i cinque passaggi chiave per poterla migliorare.

Il primo passo riguarda l’altezza del monitor che, secondo gli esperti, dev’essere posizionato in modo tale che la prima riga di testo sia alla stessa altezza dei tuoi occhi.

Questo consentirà di mantenere il tuo collo in una posizione che non vada a stressare i muscoli. Infatti, se lo schermo si trova troppo in alto o troppo in basso, i muscoli del tuo collo saranno in estensione o in flessione per un tempo decisamente prolungato.

Inoltre, è bene ricordare che è sempre meglio muovere gli occhi sullo schermo e non la testa, in modo da limitare lo stress dovuto al movimento.

#2: A quale distanza dev’essere il monitor rispetto agli occhi?

Ora che abbiamo posizionato lo schermo del tuo PC all’altezza corretta, andiamo a scoprire quale dev’essere la distanza ottimale. Ebbene, devi sapere che la distanza che possiamo considerare “giusta” è di circa 50 centimetri.

#3: Come devo stare seduto sulla sedia quando lavoro in smart-working?

Come preannuncia il titolo di questo paragrafo, consigliamo sempre di stare seduti su una sedia quando si lavora da remoto, quindi non sul letto o sul divano, anche se apparentemente potrebbero sembrare più comodi.

Eppure, anche stando seduti sulle sedie spesso possiamo assumere delle posture scorrette. Infatti, è bene seguire le curve del nostro corpo e mantenere sempre la schiena ben salda alla sedia.

Alcuni esperti consigliano anche l’utilizzo di un cuscino ergonomico che possa servire come supporto alla zona lombare. Invece, per quanto riguarda le spalle, queste andrebbero mantenute all’indietro, senza però forzarle.

In poche parole, la posizione che dovrai assumere dovrà essere quanto più naturale possibile.

#4: Come posiziono le braccia rispetto alla tastiera?

Passiamo ora alle braccia, che spesso non vengono prese in considerazione quando si pensa a quale sia la postura migliore per lavorare al computer.

Ebbene, queste dovrebbero essere poco più in basso rispetto alla tastiera. Alcuni esperti consigliano anche di inclinare la tastiera, così da ridurre il carico di lavoro dei polsi.

#5: Come devo gestire le pause quando lavoro da remoto?

Devi sapere che la posizione da seduti deve essere regolarmente interrotta, in modo che tu possa sgranchire le articolazioni degli arti inferiori.

Allo stesso modo, la gestione delle pause è utile anche per far riposare la vista. Infatti, in questo caso eviterai anche di assumere posizioni scorrette nel tempo.

Qual è la regola generale per la gestione delle pause? Gli esperti consigliano delle interruzioni del lavoro ogni 20 minuti.

Dunque, se sei un lavoratore in smart-working, oppure un libero professionista in Partita IVA, ti consigliamo di tenere in considerazione questi piccoli consigli che potrebbero cambiarti la vita.

Invece, se stai valutando di iniziare a lavorare da remoto come libero professionista, ti consigliamo di affidarti ad un consulente fiscale, che possa aiutarti nel comprendere come funziona la vita di una Partita IVA, che include anche il pagamento delle tasse ed altre incombenze fiscali.

Io ad esempio utilizzo Fiscozen che si occupa proprio di questo! In più con loro puoi ricevere una consulenza gratuita e senza impegno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto